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- domenica | 24 Gennaio 2021
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La III Domenica del Tempo Ordinario (24 gennaio 2021), secondo quanto indetto nella lettera apostolica Aperuit Illis del 2019, viene dedicata alla celebrazione, riflessione e divulgazione della Parola di Dio. Nel nuovo anno, il tema principale diviene la sfida posta dalla pandemia causata da COVID 19: come nutrire la fede dei fedeli in una situazione di restrizione temporale delle libertà personali, compresa la ricezione dei sacramenti. Questo pone le fondamenta di un’importante riflessione sulla centralità della parola nella vita della Chiesa e della Famiglia. Lo strumento essenziale messo a disposizione del credente per poter rapportare la propria vita alla Parola di Dio è la metodologia di Studio del Vangelo, in modo personale o comunitario, al fine di instaurare un clima di umanità, amore, solidarietà e speranza. Nell’aspetto pastorale, costituisce elemento di novità una riflessione sul Ministero del Lettorato conferito a tempo determinato ai Laici, uomini e donne qualificati, “per richiamare l’importanza della proclamazione della Parola di Dio nella liturgia” sia nelle chiese che nelle case, come suggerito da Aperuit Ilis, 3.
Domenica della Parola di Dio: card. Sarah, “promuovere formazione sul valore della sacra Scrittura nelle celebrazioni liturgiche”
“Una buona occasione per rileggere alcuni documenti ecclesiali e soprattutto i Praenotanda dell’Ordo Lectionum Missae, che presentano una sintesi dei principi teologici, celebrativi e pastorali circa la Parola di Dio proclamata nella Messa, ma validi anche in ogni celebrazione liturgica”. Così il card. Robert Sarah, prefetto della Congregazione per il Culto divino e la Disciplina dei Sacramenti, in una nota sulla Domenica della Parola di Dio, voluta da Papa Francesco ogni anno alla III Domenica del Tempo Ordinario per “rammentare a tutti, Pastori e fedeli, l’importanza e il valore della Sacra Scrittura per la vita cristiana, come pure il rapporto tra Parola di Dio e liturgia”. Segnalando che “una delle modalità rituali adatte a questa Domenica potrebbe essere la processione introitale con l’Evangeliario oppure, in assenza di essa, la sua collocazione sull’altare”, il cardinale rammenta che “è necessario rispettare le letture indicate, senza sostituirle o sopprimerle, e utilizzando versioni della Bibbia approvate per l’uso liturgico”. Si raccomanda, inoltre, il canto del Salmo responsoriale e il silenzio che, “favorendo la meditazione, permette che la Parola di Dio sia accolta interiormente da chi l’ascolta”.
In prossimità o nei giorni successivi alla Domenica della Parola di Dio, dalla Congregazione è reputato “conveniente” promuovere “incontri formativi per evidenziare il valore della sacra Scrittura nelle celebrazioni liturgiche”. “Può essere l’occasione per conoscere meglio come la Chiesa in preghiera legge le sacre Scritture, con lettura continua, semicontinua e tipologica; quali sono i criteri di distribuzione liturgica dei vari libri biblici nel corso dell’anno e nei suoi tempi, la struttura dei cicli domenicali e feriali delle letture della Messa”. La Domenica della Parola di Dio è reputata anche “un’occasione propizia per approfondire il nesso tra la Sacra Scrittura e la Liturgia delle Ore, la preghiera dei Salmi e Cantici dell’Ufficio, le letture bibliche, promovendo la celebrazione comunitaria di Lodi e Vespri”. Infine, una proposta. “Tra i numerosi Santi e Sante, tutti testimoni del Vangelo di Gesù Cristo, può essere proposto come esempio san Girolamo per il grande amore che egli ha nutrito per la Parola di Dio”.
(ARTICOLO AGENSIR del 19 dicembre 2020)